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Come Fare Virata in Piscina a Stile Libero

Aggiornato il 2 Gennaio 2023 da Federico Bianchi

Indice

  • 1 In Cosa Consiste le Virata
  • 2 Come Fare la Virata

In questa guida potrai imparare come fare la virata in piscina, ovvero quel movimento utile per mantenere la velocità ottenuta dalla vasca precedente, e per potere ripartire con piglio e prontezza. Anche se in apparenza potrebbe sembrare un movimento facile, quasi scolastico, in verità serve padroneggiare con sicurezza e precisione una tecnica che non è poi così semplice da imparare.

Questo spiega perché molti appassionati di nuoto alle prime armi faticano parecchio nell’apprenderla correttamente, soprattutto in assenza di un bravo istruttore capace di spiegarla con efficacia. Non devi comunque temere perché, con i giusti consigli e con una sana dose di allenamento, tutti sono in grado di imparare questo movimento.

In Cosa Consiste le Virata

Si comincia cercando di definire cosa risulta esseere la virata e quali sono le caratteristiche rilevanti che contraddistinguono questo movimento. In primo luogo, è bene dire che la virata, o flipturn, è una tecnica differente dal canonico tocco del muretto con la mano e dal successivo cambio di direzione. Nel caso del flipturn, infatti, si parla di una vera e propria capriola subacquea con ripartenza data dalla spinta dei piedi sul muro. Si tratta di un movimento reso necessario dal termine della vasca e dall’esigenza di rispettare le regole del nuoto, nel caso dello stile libero, che è quello che interessa a noi, basta solo che il nuotatore tocchi il muro in qualche modo. Molti atleti preferiscono la virata per via del vantaggio competitivo che è in grado di regalare, a patto che venga eseguita nella maniera corretta.

Come Fare la Virata

A questo punto è il caso di iniziare a scendere nei dettagli, spiegando come effettuare la virata in piscina e quali sono i movimenti chiave del flipturn. Questa tecnica si suddivide in tre fasi, ognuna delle quali richiede un approfondimento che vedremo a parte con il prosieguo della nostra guida.

Le fasi sono le seguenti
Salto subacqueo
Spinta dal muretto
Fase subacquea

Il salto subacqueo o capriola
Il salto subacqueo è la prima fase della virata e consiste in una capriola a 180 gradi, molto somigliante al salto che viene effettuato nel dorso. Il modo migliore per farlo è iniziare a prepararsi quando si scorge la T della vasca e il muretto. Risulta essere in questo momento che si deve portare il mento verso il petto e produrre una spinta con il busto e le gambe a delfino lanciato, assicurandosi di mantenere le ginocchia unite. Queste ultime andranno anche piegate, in modo tale da potere preparare l’impatto dei piedi sul muro alla fine della capovolta. Anche la posizione delle braccia risulta essere decisiva, e il consiglio è di tenerle distese lungo il fianco, perché in caso contrario queste ultime potrebbero sbilanciare il nuotatore durante la virata.

La spinta dal muretto
Molti nuotatori principianti credono che la capovolta rappresenti la parte più difficile della virata, ma in realtà non è propriamente così. Questo per via del fatto che, in assenza di una tecnica di spinta efficace, il flipturn non potrà essere eseguito con buoni risultati. Per effettuare la spinta dal muretto nella maniera corretta, serve unire le gambe e tenere dritti gli arti inferiori, senza alcuna incertezza. La testa non dovrebbe mai alzarsi, ma al contrario restare in posizione bassa, quindi rivolta verso il fondale della vasca. Quando poi le gambe si tengono piegate in attesa dell’impatto con il muro, il corpo dovrebbe essere posizionato lateralmente alle pareti della piscina, e cominciare a portare le braccia in avanti piegando il gomito. Questo trucco ti permetterà di non smarrire l’assetto durante il flipturn, mentre la spinta andrà completata facendo impattare i piedi sopra il muro e utilizzandolo come trampolino.

Fase subacquea
La fase subacquea è il terzo e ultimo passo della virata e si verifica immediatamente dopo la spinta dei piedi sul muretto. In questa fase bisogna roteare con delicatezza il corpo e fare una manovra avvolgente, portando l’addome in direzione del fondale della piscina e assecondando la spinta muovendo le gambe a delfino. In realtà bastano circa quattro colpi di gamba a delfino per non perdere velocità, ed è meglio limitarsi, in modo particolare quando non si padroneggia ancora a pieno lo stile a delfino. Da aggiungere che nella fase subacquea la testa non dovrebbe cambiare posizione, dunque dovrebbe restare rivolta verso il fondale della piscina. Una volta effettuate le quattro gambate, è possibile accompagnare la spinta iniziando a nuotare con le braccia, e il primo movimento dovrebbe essere sempre vigoroso. Infine, si consiglia di evitare di respirare durante il primo movimento con le braccia, perché questo potrebbe sbilanciarti e vanificare il vantaggio ottenuto con la virata. Allenandoti quotidianamente, vedrai che presto comincerai a vedere dei miglioramenti nella tecnica.

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